Page 112 - Officiolo
P. 112

Questa è la festa solenne
                          nella quale celebriamo
                          la prima sacra cena.

                          E' il banchetto  del nuovo re,
                          nuova pasqua, nuova legge;
                          e l'antico è giunto a termine.

                          Cede al nuovo il rito antico,
                          la realtà disperde l'ombra:
                          luce, non più tenebra.

                          Cristo lascia in sua memoria
                          ciò che ha fatto nella cena:
                          noi lo rinnoviamo.

                          Obbedienti al suo comando,
                          consacriamo il pane e il vino,
                          ostia di salvezza.

                          E' certezza a noi cristiani:
                          si trasforma il pane in carne,
                          si fa sangue  il vino.

                          Tu non vedi, non comprendi,
                          ma la fede ti conferma,
                          oltre la natura.

                          E' un segno ciò che appare:
                          nasconde nel mistero
                          realtà sublimi.

                          Mangi carne, bevi sangue;
                          ma rimane Cristo intero
                          in ciascuna specie.

                          Chi ne mangia non lo spezza,
                          nè separa, nè divide:
                          intatto lo riceve.

                          Siano uno, siano mille,
                          ugualmente lo ricevono:
                          mai è consumato.
   107   108   109   110   111   112   113   114   115   116   117