Page 268 - Officiolo
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PRIMA LETTURA (Gb. 7,16-21)
Lasciami, Signore, perché un soffio sono i miei giorni. Che è que-
st’uomo che tu ne fai tanto conto e a lui rivolgi la tua attenzione e
lo scruti ogni mattina e ad ogni istante lo metti alla prova? Fino a
quando da me non toglierai lo sguardo e non mi lascerai inghiottire
la saliva? Se ho peccato, che cosa ti ho fatto, o custode dell’uomo?
Perché m’hai preso a bersaglio e ti son diventato di peso? Perché
non cancelli il mio peccato e non dimentichi la mia iniquità? Ben
presto giacerò nella polvere, mi cercherai, ma più non sarò!
Responsorio:
V. Io credo: il mio Redentore vive, e alla fine dei tempi risorgerò
dalla polvere. Nella mia carne vedrò Dio, mio salvatore.
R. Io, proprio io, lo vedrò e i miei occhi lo contempleranno non
da straniero.
V. Nella mia carne vedrò Dio, mio Salvatore.
SECONDA LETTURA (Gb. 10,1-7)
Stanco io sono della mia vita! Darò libero sfogo al mio lamen-
to, parlerò nell’amarezza del mio cuore. Dirò a Dio: non condan-
narmi! Fammi sapere perchè mi sei avversario. E’ forse bene per te
opprimermi, disprezzare l’opera delle tue mani e favorire i progetti
dei malvagi? Hai tu forse occhi di carne o anche tu vedi come l
’uomo? Sono forse i tuoi giorni come i giorni di un uomo, i tuoi anni
come i giorni di un mortale, perché tu debba scrutare la mia colpa
e frugare il mio peccato, pur sapendo che io non sono colpevole e
che nessuno mi può liberare dalla tua mano?
Responsorio:
V. Tu che hai risuscitato dai morti il tuo amico Lazzaro: tu, Si-
gnore, dona loro il riposo ed il luogo del perdono.
R. Tu che verrai a giudicare i vivi e i morti e il mondo con il fuo-
co.
V. Tu, Signore, dona loro il riposo e il luogo del perdono